Lettera aperta
Chiedo scusa per l’intrusione in un territorio che non è il mio, ma al quale sono legato da sincera amicizia e vicinanza. Scrivo di getto, seduto al tavolino di un Caffè.
La sincera proposta che leggo nell’articolo del Carlino di oggi, domenica 17 aprile, della quale si fa promotore l’Assessore del Comune di Recanati, Taddei, mi sembra quanto mai liquidatoria del problema sollevato dagli abitanti della bella Montefiore.
Il recupero strutturale e funzionale di Beni Storici Comuni, così importanti, quale è sicuramente il Castello di Montefiore, non può essere messo sulle spalle di una sagra. È compito primo della Municipalità farsene carico, come avviene ed è avvenuto per altri Beni Storico- Architettonici. Naturalmente, nessuno nega le difficoltà economiche del momento: ma usare due misure, sembra fuorviante. Tanto più, individuare come fonte principale di finanziamento, se ho ben capito, per il doveroso e oramai improrogabile intervento, quanto oneroso, sul Castello di Montefiore (in abbandono ed in rovina sia strutturale che visiva) i proventi della Sagra della Polenta.
La Municipalità, di cui immagino l’Assessore è portavoce in questo caso, avrebbe fatto meglio a dire di proporsi come parte diligente e coinvolgere privati nel recupero del Castello, piuttosto che invitare i “volontari della polenta” a rimboccarsi ulteriormente le maniche, su per le braccia, e fino agli avambracci.
In un giorno di referendum – mi perdoni l’Assessore, che non conosco, scusandomi anticipatamente se avessi equivocato qualcosa del suo intervento – una proposta del genere sembra poco rispettosa della civile e paziente protesta dei cittadini recanatesi di Montefiore. I quali, si aspetterebbero, invece, se interpreto per l’affinità e la sensibilità civile e paesaggistica che mi lega a loro, di venire maggiormente coinvolti nelle decisione e scelte, che pur una Municipalità deve fare, quando ci sono da programmare interventi con finanziamenti pubblici e/o privati, rivolti ai Beni Storico Architettonici. Due sarebbero i vantaggi: non far sentire una Comunità, che dimostra senso civico, esclusa; maggiore partecipazione alla ricerca delle risorse economiche e finanziere da impiegare nel recupero del Castello e della igiene urbana della centro abitato.
Mi chiedo, inoltre, quanto in termini turistici, paghi il recupero funzionale e architettonico del Castello di Montefiore, rispetto ad altri Beni dello stessa natura? Valutazione, in tempi di magra, molto interessante da condividere con il territorio circostante. PMS